I progettisti, esseri sconosciuti

Lettura non consigliata ai deboli di stomaco.

Ora, ORA, dopo ANNI dall’inizio di ‘sta manfrina del PNRR, si scopre – ma guarda un po’ – che per scrivete progetti servono progettisti.

Non uscieri, non fotocopiatori, non funzionari, no. Per fare progetti servono progettisti.

Quei progettisti sarebbero serviti anche per scrivere i progetti CHE NON SONO STATI SCRITTI e per cui non si sono presi i soldi dei fondi UE nei decenni scorsi, ma la cosa sembrava non fosse interessante.

Adesso, con il PNRR assurto al ruolo di mano salvifica totale globale unica miracolosa, salta fuori che, toh, servono ‘sti animali strani che sono i progettisti, e si scopre anche che non ce ne sono.

Mi verrebbe da dire che ce ne sono, eccome, ma che costano, che vogliono giuste tutele, che pretendono vengano riconosciute le loro competenze. Tutte richieste tanto giuste quanto sconvolgenti nell’Italia del 2022 (ma così era anche negli anni passati, da che bando è bando).

E allora tocca leggere questo pezzo à-la Gramellini del Sole, che fa venir voglia di menar ceffoni a destra e a manca. Perché è tutto vero, ovvio, e vergognoso che se ne debba scrivere come fosse uno scoop.

Siamo sull’orlo del baratro. E stiamo facendo un bel passo avanti.

“Proprio a causa di questi stanziamenti elevati la Corte dei Conti, nella relazione di avvio dell’attività di controllo sul PNRR, sottolinea la complessità della sfida da affrontare, «uno sforzo realizzativo notevole, soprattutto perché legato ad una programmazione di risultato molto vincolata». La stessa Corte dei Conti dichiara che per ora l’attuazione del Piano «sta procedendo senza particolari ritardi» ma ci avviciniamo alla fase della presentazione dei progetti e quindi al momento della verità. Di qui l’allarme: il PNRR è a rischio perché mancano i progettisti!”=> LEGGASI: finora abbiamo scherzato, ma adesso son cavoli

E ancora: “Di certo serve un intervento per accelerare la creazione delle nuove competenze richieste dal mercato, ma anche uno sforzo per diffondere competenze e metodologie più tradizionali come quelle legate al Project Management che nella Pubblica Amministrazione e nel nostro tessuto economico, formato soprattutto da PMI, ancora non sono presenti a sufficienza.” => ma sì, dai, creiamo nuove competenze, etichette, job profile, job description, assessment, skill, programmi di MBA, perdiamo tempo a cincischiare.

Tanto, cosa vuoi che sia, sono solo mille mila miliardi che ci sfuggiranno di mano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *